Olivicoltura, la crisi mette in ginocchio il settore
L’OLIVICOLTURA COLPITA DURAMENTE DALLA CRISI, PREZZI DELL’OLIO EXTRAVERGINE ALLE STELLE
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Olivicoltura in crisi: il rincaro dei costi di produzione e l‘aumento vertiginoso dei prezzi del carburante e dell’energia elettrica ha fatto schizzare la quotazione dell’olio extravergine. Urgono soluzioni e interventi immediati a sostegno del comparto olivicolo prima che la conseguente crisi dei consumi, vanifichi i sacrifici di un intero anno.
Nei giorni scorsi una delegazione di produttori della provincia trapanese e di quella agrigentina (due zone altamente vocate alla produzione di olio ed olive da tavola), supportati dalla Cia Sicilia Occidentale hanno incontro il prefetto di Trapani, Maria Rita Cocciufa. Di iniziative di “ristoro” ancora nessuna notizia, il Governo nazionale è ancora al varo mentre quello regionale non è stato ancora abbozzato. Regna sovrana l’incertezza. Molti produttori, a causa dei prezzi di molitura notevolmente lievitati, quasi raddoppiati rispetto allo scorso anno minacciano di lasciare le olive ad appassire sugli alberi.
I produttori olivicolI più temerari che hanno raccolto e molito chiedono 8, 9 o addirittura 10 e passa euro a chilogrammo di olio extravergine. Praticamente da 2 a 4 euro in più per chilo di prodotto, rispetto allo scorso anno. Cifre mai viste prima che, seppure appagano le dovute richieste dei produttori potrebbero compromettere la commercializzazione dell’olio prodotto.
Nel corso della riunione in Prefettura Carmelo Pugliesi, il neo presidente di Cia-Agricoltori Italiani Sicilia Occidentale aveva detto: “Siamo alla vigilia della campagna olivicola e i presagi non sono per nulla buoni. I prezzi di vendita di olio e di olive da tavola sono molto bassi, mentre per i produttori è raddoppiato tutto, a cominciare dai costi da sostenere al frantoio. Questa crisi dei prezzi sta colpendo indiscriminatamente tutti i settori dell’agricoltura siciliana, una parte importante del Pil e delle esportazioni della nostra regione”.
“Il problema, in questo momento, è anche l’assenza di interlocutori a livello politico – aveva sostenuto Pugliesi -. Sia il governo regionale che quello nazionale ancora non sono operativi ma l’agricoltura e tutta l’economia siciliana non possono più attendere, servono risposte immediate. Aspettiamo con impazienza che ci si possa sedere attorno a un tavolo per trovare delle soluzioni immediate, come l’uso di misure del PSR. Non c’è più tempo da perdere”.