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Pantelleria, iniziato il DOC festival sull’isola del sole, del vento e del vino

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Il mare colore del vino è ciò che – parafrasando Sciascia – succede con il Pantelleria Doc Festival fino al 9 settembre. L’isola del sole e del vento, con le sue innumerevoli contrade, si sta animando di eventi, escursioni e degustazioni che hanno come protagonisti la viticoltura eroica e i vini Pantelleria Doc, Passito in testa.

Il Festival, promosso dal Consorzio Vini Pantelleria Doc e dal Consorzio turistico Pantelleria Island, con il patrocinio di Comune e Parco Nazionale, propone una dieci giorni alla scoperta dell’isola: dal vino alla cucina pantesca, dai capperi alle conserve, dall’archeologia al trekking, con un fitto calendario di appuntamenti che scandiranno tutti i momenti della giornata.

Al Castello Barbacane che si staglia nel centro di Pantelleria si tengono i seminari e le iniziative dedicate alla cultura del territorio; qui anche il “mercato pantesco” con la possibilità di assaggiare le eccellenze enogastronomiche del territorio, presentate attraverso il racconto dei produttori.

Ma ad animarsi è l’intera isola e le sue tante contrade. A Scauri, sul versante sud-ovest, merita una visita pomeridiana la storica Cooperativa dei produttori dei capperi e l’azienda agricola Bonomo & Giglio.  Da provare poi l’aperitivo al tramonto al bar La Vela, oppure al Kayà Kayà o sui tetti dei dammusi al Sesiventi, tutti luoghi dai quali – nei giorni di cielo terso – si vede l’Africa che dista solo 40 miglia.  Sempre a Scauri c’è poi l’imbarazzo della scelta per proseguire la serata con una cena-degustazione in abbinamento ai vini Pantelleria Doc, come quella prevista al ristorante La Nicchia, e il dopocena, con i cocktail a base di Passito al bar U’ Friscu e la musica del wine-party in programma all’Altamare..

Non lontano da questa zona dell’isola, in contrada Rekhale, l’ora del pranzo è perfetta per indossare un grembiule e partecipare alle lezioni di cucina pantesca al Giardino dei Rodo, mentre chi non vuole mettersi in gioco con le proprie capacità culinarie, può trovare approdo sicuro alla tavola del ristorante U’ Trattu. In zona, tappa d’obbligo all’azienda agricola di Emanuela Bonomo che trasforma i prodotti del suo orto, coltivati in regime di agricoltura biologica.

Proseguendo idealmente verso l’interno, ci si dirige verso piana della Ghirlanda e quindi tappa alla cantina Coste di Ghirlanda per apprezzarne i vini e la cucina del raffinato bistrot L’Officina che l’infaticabile Giulia Pazienza ha realizzato con grande gusto e ricercatezza, la stessa che mette per produrre i suoi vini.

Da Ghirlanda si arriva in contrada Tracino dove i più giovani affollano il bar Beluga che in occasione del Festival propone un appuntamento dedicato ai passiti in abbinamento ai dolci panteschi: i mitici baci, i pasticciotti e le cassatelle.

E poi Khamma dove si trova Donnafugata che oltre alle normali visite in cantina ne propone una speciale, in notturna, al Giardino Pantesco del FAI che custodisce un secolare albero di arancio.

Al confine con Khamma c’è contrada Favarotta con la storica ed omonima trattoria condotta da Alessandro Gabriele. Sullo stesso versante dell’isola vi è Punta Kharace, contrada ormai famosa per l’Osteria il Principe ed il Pirata, e a poca distanza, c’è il suggestivo Le Cale, con vista mozzafiato su cala Tramontana e cala Levante; tutti ristoranti in cui sono programmate delle cene-degustazione in abbinamento ai vini Pantelleria Doc.

Ma Pantelleria è un’isola di contadini più che di pescatori, e quindi immancabili sono le tappe nell’interno: a Mueggen, dal poeta-contadino Salvatore Murana, vignaiolo da generazioni; da scoprire i suoi vini che si esaltano anche accompagnando la cucina dell’orto che Salvatore e la figlia Chiara propongono con orgoglio a L’isola nell’isola.

E poi Bukkuram, altra storica contrada contadina, dove scoprire i vini del vulcanico Fabrizio Basile e della moglie Simona, quale ideale coronamento di un indimenticabile percorso benessere attraverso i diversi fenomeni termali dell’isola: le acque calde, i fanghi sulfurei e la sauna naturale.

Qui si trova anche la cantina Marco De Bartoli, oggi guidata con sicurezza dal figlio Sebio e dalla sorella Gipi, dove è possibile partecipare ad una rara verticale del loro passito, famoso in tutto il mondo. Da De Bartoli è in programma pure una coinvolgente serata “Passiti e Blues”. Bukkuram è anche la contrada de Le due Palme, la trattoria che propone i migliori piatti del territorio.

Il Festival fa tappa anche a Kazzen, altra contrada con nome di chiara origine araba, dove si trova la cantina Vinisola di Francesco Rizzo, manager di aziende multinazionali, che non ha resistito al richiamo della sua terra ed è tornato a Pantelleria per coltivare la propria passione per il vino; ad oggi è l’unico produttore che oltre al bianco e al passito, con lo Zibibbo produce pure un ottimo spumante.

Nell’area non lontana da Mursia, famosa per i siti archeologici e le testimonianze della straordinaria civiltà dei Sesi, c’è poi la storica Cantina Pellegrino fondata nel 1880, il maggiore produttore dell’isola; siamo in contrada Kuddie Rosse, e per il festival, oltre che le visite e le degustazioni, Pellegrino programma un incontro davvero originale dedicato a “Passiti e Meditazione”: un’esperta in tecniche di meditazione, complice un calice di Passito, condurrà i partecipanti a sperimentare il proprio corpo come raramente si è abituati a fare; spegnere i telefonini!

Il programma del Pantelleria Doc Festival anima anche il centro del paese, con molti aperitivi, dopo-cena e degustazioni che si tengono presso l’Enoteca Emporio del Gusto, il Goloso, il Tikirriki e La Nicchia sul Mare.

Il Festival – oltre alle cantine aderenti al Consorzio Vini Doc – in uno spirto di ampia promozione del territorio ha voluto riservare l’opportunità di presentarsi anche ad altri vitivinicoltori come Minardi, D’Ancona e Dietro L’Isola, così come ad alcuni produttori di tipicità d’eccellenza quali Konza Kiffi, Sapori di Pantelleria, La Tumma e La Panteska.

Un progetto – quello del Festival nel suo complesso – che intende promuovere la sinergia tra vino e territorio, per sviluppare il turismo sull’isola; Pantelleria d’altronde offre infiniti motivi per essere meta di vacanze memorabili: naturalistici, culturali ed enogastronomici.

Un progetto la cui valenza è stata riconosciuta oltre che da soggetti istituzionali quali l’Assessorato Regionale Agricoltura, il Comune, il Parco e la Scuola Omnicomprensiva di Pantelleria, anche da un partner come la danese DAT, una delle principali compagnie del Nord Europa, che da luglio collega l’isola con gli aeroporti di Trapani, Palermo e Catania. E si sa quanto i collegamenti siano fondamentali per chi vive e lavora sull’isola così come per l’arrivo dei turisti. In questi giorni a Pantelleria è quindi proprio il caso di direvelkommen, “benvenuti” in danese.

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