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Prezzi alle stelle per frutta e verdura, sarà colpa solo del gelo?

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Neve e grandine hanno segnato in maniera profonda produttori e trasportatori e il contraccolpo si avverte forte anche nei mercati rionali, dove le cifre vertiginose allontanano i clienti. «A volte vendiamo allo stesso prezzo a cui compriamo, per fare girare un po’ di soldi». Più stabile la situazione nelle botteghe. «Va avanti dalle feste, mai vista una crisi del genere»

«La grandine e la neve hanno bruciato le piante, i camion non possono circolare», così i prezzi al mercato ortofrutticolo lievitano. Una crescita che, complice il maltempo, non si ferma da prima della fine del 2016 e che per qualche settimana ancora ha reso e rende frutta e verdura quasi un lusso per le tasche dei cittadini palermitani. Una situazione che si complica soprattutto per i fruttivendoli dei mercati storici, come quelli del Capo a Palermo. Chi compra da queste parti infatti si aspetta di poter acquistare a prezzi contenuti mentre si trova a dover pagare un broccolo anche fino a cinque euro.

Una situazione che ha costretto i venditori al dettaglio in casi estremi anche a non ricaricare il prezzo finale di alcuni prodotti, vendendoli senza guadagnarci nulla: «Tutti ci rimettiamo anche di tasca: compriamo a tre euro? Vendiamo a tre euro, tanto per fare girare un po’ di soldi. Per non perdere i clienti. Aspettiamo che il tempo migliori. Non è colpa nostra, è un disagio che parte dai produttori». Diventa anche un modo, insomma, per recuperare almeno il denaro sborsato per l’acquisto all’ingrosso.

Non tutti i prodotti agricoli però sono colpiti dai rincari: «Il problema riguarda più la verdura. La frutta, se riesce ad arrivare, ha un prezzo di 20 o 30 centesimi in più, ma la verdura… . All’ingrosso una lattuga cristallina confezionata costa due euro, i broccoli tre e cinquanta, quattro euro, al mercato ortofrutticolo, e chi lo compra un broccolo a cinque euro? Prima una piccola cassetta di spinaci costava tre euro e un mazzetto si vendeva a cinquanta centesimi, ora costa sette euro e un mazzetto lo devo vendere a un euro». Una situazione che riguarda tutti i venditori, anche quelli della grande distribuzione: «Le zucchine genovesi costano tre euro, tre euro e cinquanta al chilo. Anche nei supermercati la situazione è simile, mia moglie le ha trovate in un negozio a sei euro. Noi almeno ci sforziamo di vedere le cose a prezzi un po’ meno cari, ma più di tanto non si può fare».

Diversa invece la condizione vissuta dai titolari delle botteghe, dove il fatto di avere una clientela abituale aiuta a sentire meno gli effetti del contraccolpo. «La gente sa che è un problema relativo al maltempo. I prezzi torneranno sui livelli di prima, ma ancora ci vogliono un paio di settimane secondo me. E poi bisogna vedere che danni ci sono una volta sciolta la neve, allora verrà il bello».

Il caro frutta e verdura è solo causato dal maltempo? La domanda è d’obbligo, non è la prima volta che nel nostro Paese si lascino i campi incolti per far lievitare il prezzo di vendita. Capita sia con la frutta quanto con le verdure che per evitare che i prezzi ristagnino i produttori preferiscono far entrare le fauci dei trattori sulle coltivazioni. Appare strano, infatti, che una decina di giorni di temperature basse si abbia sui mercati, di già, una così forte impennata dei prezzi con prodotti che vengono proposti anche a tre o quattro volte tanto il suo prezzo di stagione.

fonte: http://palermo.meridionews.it/

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