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Pesca, l’eurodeputato Giuffrida dice: “Niente quote per il pesce spada”

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I pescatori europei si ribellano e protestano alle nuove regole sul pesce spada su cui spinge L’ICCAT, che rischiano di mettere in ginocchio un intero settore. La cenerentola dell’agricoltura, la pesca, sembra essere dimenticata dalle forze politiche e di governo in un quadro in cui gli operatori del settore si chiedono sempre più spesso se conviene o meno far parte l’Unione. E si comincia a parlare di FISHEXIT, quote per la pesca del pesce spada, proprio come è accaduto per il tonno. I pescatori pronti a dire ‘no’ a una serie di misure che fanno male ancora una volta, ai paesi del Sud Europea.

michela-giuffrida“L’attenzione deve restare alta anche in questo dibattito sulla semplificazione della politica comune per la pesca e sulle quote per il pesce spada. Come nel caso del tonno rosso rischiamo infatti di penalizzare i pescatori e chi legittimamente vive di quelle risorse. Un piano europeo deve tenere in considerazione anche e soprattutto le esigenze di sopravvivenza del settore”. Lo dichiara Michela Giuffrida, eurodeputato del PD e membro della Commissione agricoltura a proposito del Consiglio europeo dell’Agricoltura e Pesca che si riunisce oggi e domani a Bruxelles.

 “Proprio sulla riforma della politica comune della pesca – prosegue l’eurodeputato – sto promuovendo una dichiarazione scritta che impegni l’Unione a trovare una via per la semplificazione, promuovendo un dialogo serrato ed efficace tra gli Stati membri. Siamo quindi totalmente contrari alla miope proposta di diminuire annualmente le quote di spada pescabile che si sta facendo strada anche in vista dell’imminente incontro dell’Icaat (Organizzazione internazionale per la conservazione dei tunnidi e delle specie affini nell’oceano Atlantico e mar Mediterraneo): non è la soluzione giusta, come diciamo da tempo, essendo al fianco delle organizzazioni di categoria che su questo hanno da molto lanciato l’allarme. Ci sono soluzioni meno penalizzanti per gli operatori e che definiscono, tra l’altro, obiettivi più ambiziosi, come la rimodulazione degli attrezzi da pesca, le chiusure spazio-temporali e i sistemi di tracciabilità”.

“Solo la settimana scorsa – conclude Michela Giuffrida – ci siamo ritrovati a dover esprimere sostegno ai nostri pescatori in occasione del sequestro di due pescherecci mazaresi nel Mediterraneo. L’Italia ha la flotta europea più grande per imbarcazioni con il 50% di catture e 5 mila tonnellate pescate ogni anno, il cui valore non può essere ignorato. La programmazione per il 2017 e 2018 in discussione in questi giorni dovrebbe tenerne debitamente conto”.

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