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Aeroporti di Trapani e Comiso, l’on. Giuffrida: “si faccia valere la risoluzione insularità per gli aiuti di Stato”

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Gli aeroporti minori siciliani rischiano di non essere finanziati per il cruciale ruolo di mantenimento della continuità territoriale malgrado servano la popolazione ed il territorio insulare. La Denuncia è dell’Eurodeputato Michela Giuffruida, membro della Commissione Sviluppo regionale del Parlamento europeo, la quale sostiene: La Commissione europea ha approvato nuove deroghe agli aiuti di Stato. I governi potranno così investire nei piccoli porti e aeroporti senza chiedere il permesso a Bruxelles perché l’obiettivo è stimolare gli investimenti. Una buona notizia per più di 400 piccoli aeroporti europei. E per Comiso e Trapani?” 

Al momento gli aeroporti di Comiso e Trapani verrebbero esclusi da questa esenzione alle regole sugli aiuti di Stato perché le nuove norme valgono per gli aeroporti con un traffico viaggiatori inferiore ai 3 milioni l’anno – è proprio il caso dei due scali siciliani – ma non si applicano agli aeroporti situati a meno di 100 km di distanza da altri grandi aeroporti. E, per questo assurdo parametro, i due aeroporti minori pagano lo scotto di essere vicini Palermo quello di Trapani/Brgi  e a Catania l’altro. Entrambi a meno di 100 chilometri dai principali aeroporti siciliani

L’orientamento della Commissione europea, oggi concretizzato nel provvedimento penalizzante per Trapani e Comiso, era già noto e proprio. L’on. Giuffrida, a giugno dell’anno scorso, aveva organizzato e tenuto un incontro a Bruxelles, alla presenza dei vertici societari degli scali aeroportuali di Catania, Palermo, Comiso e Trapani. Dal vertice, a cui parteciparono anche le Istituzioni europee e la rappresentanza italiana presso l’Unione Europea, è emersa l’assoluta urgenza di superare le condizioni imposte dalla Commissione europea con una richiesta di deroga giustificata dalla collocazione degli aeroporti di Trapani e Comiso in una “regione remota e insulare”, quale è la Sicilia.

Secondo la Risoluzione sulla “Condizione di Insularità”, approvata a grande maggioranza dal Parlamento europeo, su iniziativa dell’on. Michela Giuffrida, le Isole, che soffrono di svantaggi ambientali e strutturali, richiedono interventi specifici e un regime particolare rispetto alle altre regioni più centrali. “Un esempio di queste difficoltà è il criterio della distanza tra aeroporti – precisa l’on. Giuffrida -. Se è vero che Comiso e Catania distano meno di 100 km è accertato, lo testimonia anche Googlemaps, che il tempo di percorrenza della tratta è superiore a 60 minuti, riferimento temporale medio per la Commissione europea. Anche se fisicamente vicini, i due scali della Sicilia orientale non sono quindi complementari ma alternativi perché le infrastrutture di trasporto stradali nella nostra Isola sono molto carenti, ragione che rende ancora più urgente attrarre investimenti”.

Il lavoro svolto per arrivare alla approvazione della “Condizione di Insularità” – provvedimento sempre invocato in ogni legislatura ma mai prima d’ora ottenuto – era finalizzato non esclusivamente ad accrescere la mole di risoluzioni europee ma ad ottenere finalmente uno strumento efficace, grazie alla negoziazione successiva affidata a Regione e Governo centrale e al loro dialogo con la Commissione europea, per realizzare l’agognato obiettivo di continuità territoriale. Non tutto, comunque, è ancora perso.

Il margine di negoziazione con la Commissione europea c’é ancora e gli scali di Comiso e Trapani – conclude l’eurodeputata Giuffrida – che sono di primaria importanza per lo sviluppo della nostra economia turistica, non possono essere penalizzati. Perciò auspico che si avvii al più presto il dialogo con il Ministero dei Trasporti e con quello degli Affari regionali, affinchè  anche gli aeroporti di Comiso e Trapani godano delle norme di deroga agli aiuti di Stato”.

Si tratta di una grande occasione per i due scali minori della Sicilia, ma non “secondari” per importanza strategica, e per il servizio assolto per il territorio e la popolazione. L’Europa deve comprendere i disagi legati alla scarsa continuità territoriale e alla Condizione di Insularità, dando all’Isola quanto gli spetta in termini di diritti, di interessi e di patrimonio economico in modo che questi possano presto tramutarsi in investimenti plurimilionari per lo sviluppo e l’occupazione della Sicilia.

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